Controllo intensivo della pressione arteriosa nei pazienti anziani con ipertensione


L'obiettivo appropriato per la pressione sanguigna sistolica per ridurre il rischio cardiovascolare nei pazienti più anziani con ipertensione rimane non ben definito.

In uno studio multicentrico, randomizzato e controllato, è stato assegnato a pazienti cinesi di età compresa tra 60 e 80 anni con ipertensione un target di pressione arteriosa sistolica da 110 mm Hg a meno di 130 mm Hg ( trattamento intensivo ) o un target da 130 mm Hg a meno di 150 mm Hg ( trattamento standard ).

L'esito primario era un composito di ictus, sindrome coronarica acuta ( infarto miocardico acuto e ospedalizzazione per angina instabile ), insufficienza cardiaca scompensata acuta, rivascolarizzazione coronarica, fibrillazione atriale o morte per cause cardiovascolari.

Dei 9.624 pazienti sottoposti a screening per l'idoneità, 8.511 sono stati arruolati nello studio; 4.243 sono stati assegnati in modo casuale al gruppo di trattamento intensivo e 4.268 al gruppo di trattamento standard.

A 1 anno di follow-up, la pressione arteriosa sistolica media era di 1.27.5 mm Hg nel gruppo trattamento intensivo e di 1.35.3 mm Hg nel gruppo trattamento standard.

Durante un periodo di follow-up mediano di 3.34 anni si sono verificati eventi di esito primario in 147 pazienti ( 3.5% ) nel gruppo di trattamento intensivo rispetto a 196 pazienti ( 4.6% ) nel gruppo di trattamento standard ( hazard ratio, HR=0.74; P=0.007 ).

Anche i risultati per la maggior parte delle singole componenti dell'esito primario hanno favorito il trattamento intensivo: l'hazard ratio per l'ictus è stato pari allo 0.67, sindrome coronarica acuta 0.67, insufficienza cardiaca acuta scompensata 0.27, rivascolarizzazione coronarica 0.69, fibrillazione atriale 0.96 e morte per cause cardiovascolari 0.72.

I risultati per la sicurezza e gli esiti renali non hanno mostrato differenze significative tra i due gruppi, ad eccezione dell'incidenza di ipotensione, più alta nel gruppo di trattamento intensivo.

Nei pazienti più anziani con ipertensione, il trattamento intensivo con un target di pressione arteriosa sistolica da 110 mm Hg a meno di 130 mm Hg ha determinato una minore incidenza di eventi cardiovascolari rispetto al trattamento standard con un target da 130 mm HG a meno di 150 mm Hg. ( Xagena2021 )

Zhang W et al, N Engl J Med 2021; 385: 1268-1279

Cardio2021 Farma2021


Indietro

Altri articoli

La pressione arteriosa target ottimale per ridurre il rimodellamento cardiaco avverso nei bambini con malattia renale cronica è incerta. Si...


L’ipertensione è il principale fattore di rischio per la malattia dei piccoli vasi cerebrali. Si è determinato se le classi...


Un agente sperimentale di interferenza dell'RNA ( RNAi ) mirato all'angiotensina ha dimostrato una riduzione dose-dipendente e clinicamente significativa della...


Dato l'importante ruolo del danno cardiaco e dell'attivazione neuro-ormonale nei percorsi che portano dall'ipertensione all’insufficienza cardiaca e le forti associazioni...


Gli effetti di un moderato abbassamento della pressione arteriosa sistolica ( SBP ) dopo una ricanalizzazione riuscita con terapia endovascolare...


Le raccomandazioni relative al sodio nella dieta sono dibattute in parte a causa della risposta variabile della pressione arteriosa all'assunzione...


Lo studio SPRINT ( Systolic Blood Pressure Intervention Trial ) ha dimostrato che il controllo intensivo della pressione arteriosa ha...


La pressione arteriosa sistolica ottimale dopo trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto non è ben definita. Sono state confrontate la...


Lo studio SPRINT ( Systolic Blood Pressure Intervention Trial ) ha dimostrato il ruolo del controllo intensivo della pressione arteriosa...


Gli anticorpi anti-recettore del peptide correlato al gene della calcitonina ( CGRP ) sono approvati come trattamento preventivo per l'emicrania....